This article investigates the role that “primitives” played in Raffaele Pettazzoni’s thought and in the development of his major comparative projects. A dual function emerges. On the one hand, the “primitives” fulfil a civic-political function, aimed at broadening the Italian historical-religious horizons; on the other hand, they serve a theoretical-methodological function, where the primitives are used to challenge the History of religions as an autonomous discipline. Starting from an analysis of Pettazzoni’s work, the article aims to outline some perspectives for a renewed use of the reflection on those who were once referred to as “primitives” and that who today, within the field of Religious Studies, are recognized as Indigenous Religions.

Questo articolo indaga il ruolo che i “primitivi” hanno svolto nella riflessione di Raffaele Pettazzoni e nella produzione dei suoi grandi progetti comparativi. Ne emerge una duplice funzione: da un lato, i primitivi assolvono una funzione civico-politica, intesa cioè a promuovere un allargamento degli orizzonti storico-religiosi italiani; dall’altro, assolvono invece una funzione teorico-metodologica, nella quale i primitivi servono per sottoporre a pressione la storia delle religioni come disciplina autonoma. L’articolo intende fornire, a partire dall’analisi dei guadagni dell’opera di Pettazzoni alcune linee di prospettiva per un uso rinnovato della riflessione su quelli che in passato sono stati definiti “primitivi” e che oggi nel campo dei Religious Studies costituiscono l’ambito delle Religioni indigene.

La storia delle religioni ha ancora bisogno dei “primitivi? Appunti intorno al «nuovo integrale umanesimo» di Raffaele Pettazzoni / Botta, Sergio. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 2:90(2024), pp. 794-827.

La storia delle religioni ha ancora bisogno dei “primitivi? Appunti intorno al «nuovo integrale umanesimo» di Raffaele Pettazzoni

Sergio Botta
2024

Abstract

This article investigates the role that “primitives” played in Raffaele Pettazzoni’s thought and in the development of his major comparative projects. A dual function emerges. On the one hand, the “primitives” fulfil a civic-political function, aimed at broadening the Italian historical-religious horizons; on the other hand, they serve a theoretical-methodological function, where the primitives are used to challenge the History of religions as an autonomous discipline. Starting from an analysis of Pettazzoni’s work, the article aims to outline some perspectives for a renewed use of the reflection on those who were once referred to as “primitives” and that who today, within the field of Religious Studies, are recognized as Indigenous Religions.
2024
Questo articolo indaga il ruolo che i “primitivi” hanno svolto nella riflessione di Raffaele Pettazzoni e nella produzione dei suoi grandi progetti comparativi. Ne emerge una duplice funzione: da un lato, i primitivi assolvono una funzione civico-politica, intesa cioè a promuovere un allargamento degli orizzonti storico-religiosi italiani; dall’altro, assolvono invece una funzione teorico-metodologica, nella quale i primitivi servono per sottoporre a pressione la storia delle religioni come disciplina autonoma. L’articolo intende fornire, a partire dall’analisi dei guadagni dell’opera di Pettazzoni alcune linee di prospettiva per un uso rinnovato della riflessione su quelli che in passato sono stati definiti “primitivi” e che oggi nel campo dei Religious Studies costituiscono l’ambito delle Religioni indigene.
Raffaele Pettazzoni; storia delle religioni; religioni indigene; “primitivi”; comparazione
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La storia delle religioni ha ancora bisogno dei “primitivi? Appunti intorno al «nuovo integrale umanesimo» di Raffaele Pettazzoni / Botta, Sergio. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 2:90(2024), pp. 794-827.
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